FIUME Salvatore |
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galleria d'arte il triangolo
viale alimena 31 d 87100 cosenza
Fu pittore, scultore, architetto, scrittore e
scenografo. A sedici anni, grazie a una borsa di studio, entrò al
Regio Istituto d'Arte del Libro di Urbino dove acquisì una profonda
conoscenza delle tecniche della stampa: litografia, serigrafia,
acquaforte e xilografia. Nel 1936, terminati gli studi, si recò a
Milano dove conobbe artisti e intellettuali fra cui Salvatore
Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri, con i quali strinse
amicizia. Sebbene intendesse affermarsi come pittore, Fiume ottenne
il primo successo con un'opera letteraria, il romanzo Viva
Gioconda!, scritto nei primi anni della guerra e pubblicato a Milano
nel 1943 dall'editore Bianchi-Giovini. Alcuni anni prima, nel 1938,
si era trasferito a Ivrea, presso la Olivetti, come art director di
Tecnica e Organizzazione, la rivista particolarmente cara al
presidente, Adriano Olivetti, alla quale collaboravano intellettuali
di prestigio come Franco Fortini e Leonardo Sinisgalli. Tuttavia,
per potersi dedicare completamente alla pittura, nel 1946 lasciò la
Ollivetti e si stabilì a Canzo, vicino a Como, dove adattò a studio
una filanda dell'Ottocento che, dal 1952, divenne anche la sua
residenza. La prima mostra fu a Milano, nel 1949, alla Galleria
Borromini, dove le sue Isole di Statue e Città di Statue suscitarono
molto interesse presso la critica. Ne seguì, nel 1950, l'invito
della Biennale di Venezia ad esporre il trittico Isola di Statue
(ora nei Musei Vaticani) che gli valse una copertina della rivista
americana Life. Ma già nel 1949, durante la mostra alla Borromini,
il direttore del Museo d'Arte Moderna di New York, Alfred H. Barr
Jr., aveva acquistato un'opera di Fiume per il museo da lui diretto,
mentre la collezione Jucker di Milano acquisiva un altro suo
dipinto. Nel 1953 le riviste Life e Time gli commissionarono, per le
loro sale di riunione di New York, una serie di opere raffiguranti
una storia immaginaria di Manhattan e della Baia di New York, che
Fiume reinventò come isole di statue. Fra il 1949 e il 1952, su
invito dell'industriale Bruno Buitoni Sr, Fiume completò un ciclo di
dieci grandi dipinti sul tema: "le avventure, le sventure e le
glorie dell'antica Perugia" nei quali è evidente la lezione di
maestri italiani del Quattrocento come Piero della Francesca e Paolo
Uccello. I dipinti, donati dalla famiglia Buitoni alla Regione
Umbria nel 1998, sono conservati a Perugia nella Sala Fiume di
Palazzo Donini, aperta al pubblico. Nel 1950 il grande architetto
Gio Ponti gli commissionò un enorme dipinto (48x3 m) destinato alle
pareti del salone di prima classe del transatlantico Andrea Doria.
In esso Fiume rappresentò una immaginaria città rinascimentale ricca
di capolavori italiani del Quattrocento e del Cinquecento. Nel 1956
l'immensa tela affondò con l'Andrea Doria al largo di Nantucket,
Massachusetts. Nel 1962 una mostra itinerante portò cento quadri di
Fiume in diversi musei tedeschi toccando, fra le altre, le città di
Colonia e Ratisbona. Nel 1973, accompagnato dall'amico fotografo
Walter Mori, Fiume si recò in Etiopia, nella Valle di Babile, dove
dipinse su un gruppo di rocce utilizzando vernici marine
anticorrosione. Per la grande antologica del 1974 al Palazzo Reale
di Milano, Fiume realizzò un modello a grandezza naturale di una
sezione delle rocce dipinte in Etiopia, occupando quasi interamente
l'enorme Sala delle Cariatidi. Nella stessa occasione presentò per
la prima volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei
Vaticani. Nel 1975 la cittadina calabrese di Fiumefreddo Bruzio
accolse con entusiasmo la proposta di Fiume di rivitalizzarne
gratuitamente il centro storico con alcune sue opere. Così nel '75-
'76 l'artista siciliano dipinse alcune pareti interne ed esterne
dell'antico castello semidiroccato e nel 1977 la cupola della
Cappella di San Rocco. Poi, negli anni '90, collocò una scultura di
bronzo in ciascuna delle due piazze panoramiche di Fiumefreddo che
dominano il mare dall'alto. Nel 1985 tenne una grande mostra a
Castel S.Angelo a Roma. Del 1987 è l'esposizione intitolata De
Architectura Pingendi allo Sporting d'Hiver di Montecarlo,
inaugurata dal Principe Ranieri di Monaco. Nel 1991 espose i suoi
progetti architettonici alla Mostra Internazionale di Architettura a
Milano, al Palazzo delle Esposizioni. E' del 1992 la mostra a Villa
Medici, sede dell'Accademia di Francia a Roma. Nel 1993 Fiume visitò
i luoghi di Gauguin in Polinesia e, in omaggio al grande maestro
francese, donò un suo dipinto al Museo Gauguin di Tahiti. Sebbene si
fosse cimentato con la scultura fin dagli anni '40, Fiume debutta
ufficialmente come scultore solo nel 1994 con una mostra alla
Galleria Artesanterasmo di Milano. La sua produzione comprende opere
in pietra, bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di
grandi dimensioni, come la statua di bronzo al Parlamento Europeo di
Strasburgo, i gruppi in pietra degli ospedali "San Raffaele" di
Milano e di Roma e il gruppo bronzeo per la Fontana del Vino a
Marsala. Nel 1995 il Centro Allende di La Spezia ospitò una mostra
all'aperto delle sue sculture. La prima esperienza di Fiume nella
scenografia risale al 1950, quando eseguì i bozzetti per le scene e
i costumi de La Vida Breve di Manuel de Falla, un'attività che
continuò fino ai primi anni '60 anche con altri teatri come il
Covent Garden di Londra, il Teatro dell'Opera di Roma e il Teatro
Massimo di Palermo. Oltre a Viva Gioconda!, Fiume pubblicò altri tre
romanzi, numerosi racconti, nove commedie, una tragedia e due
raccolte di poesie. Il suo libro Pagine Libere, del 1994, è una
raccolta di osservazioni personalissime sulla vita e sull'arte. Nel
1988 l'Università di Palermo gli conferì la laurea ad honorem in
Lettere Moderne come riconoscimento per la sua attività di
narratore, poeta e drammaturgo. Sue opere si trovano in alcuni dei
più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo
Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di
Mosca e la Galleria d'Arte Moderna di Milano. |