MARASCO
Antonio |
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Nel 1906 si trasferì con la famiglia a Firenze, città in cui interrotti gli studi tecnici si iscrisse al Liceo Artistico e all’Accademiadi Belle Arti. Negli anni 1913,’14 aderì al Futurismo, dipingendo alcuni paesaggi toscani in chiave dinamica. Nel ’14 effettuò un viaggio in Germania; a Monaco conobbe Franz Marc e Kandinsky; a Berlino nella Galleria Der Sturm incontrò Marinetti, con cui aveva già avuto contatti nell’11, che lo invitò ad accompagnarlo in Russia per una serie di conferenze. A Mosca e a Pietroburgo fece conoscenza con gli esponenti della locale avanguardia, Malevich Larionov Tatlin Majakowskij. Al ritorno espose alla 1a Mostra Internazionale Futurista alla Galleria romana di Giuseppe Sprovieri. Successivamente assieme a Boccioni, che fu per lui un sicuro punto di riferimento, e ad altri artisti inviò opere alla Mostra futurista di San Francisco in California e a quella della Galleria Macbeth di New York. Volontario in guerra, nel ’18 fu colpito da esalazioni di gas nervino e ritornò ammalato a Firenze, dove continuò il lavoro, organizzò due mostre ( Saletta Gonnelli e Galleria Arno ) e partecipò all’Esposizione Futurista milanese di Palazzo Cova in via Manzoni. In questo tempo Marasco fu un autentico provocatore, in linea con i dettami del movimento, tanto che, durante una mostra alla Galleria Arazzieri di Firenze, sfregiò i quadri degli allievi di Galileo Chini ( che lo aveva bocciato agli esami di diploma ), gesto che fu esaltato dalla rivista Roma Futurista, ma che determinò il suo arresto e l’allontanamento da tutte le Accademia d’Italia. Dopo la guerra divenne un rappresentante del movimento in Europa ( Primo Conti lo definì un frate trappista del Futurismo ): andò in Svizzera e a Berlino, dove collaborò al November Group e dove conobbe Grosz Klee Dix Richter Kandinskji. Nel 1921 espose a Berlino alla Galleria di Ruggero Vasari; nel ’22 ancora a Berlino all’Esposizione Internazionale Futurista, alla Mostra di Dusseldorf e all’Esposizione Futurista Internazionale, inaugurata con una conferenza da Marinetti, nel salone del Winter club della Galleria Subalpina di Torino. Nei primi anni Venti fu autore di allestimenti scenici per Rosso di San Secondo, Anton Giulio Bragaglia e altri e suoi disegni e bozzetti furono pubblicati su giornali e riviste ( Noi , di Enrico Prampolini ). Nel ’24 compose il balletto Amore al seltz, musicato da Silvio Mix e rappresentato al teatro Verdi di Pisa; e organizzò la Compagnia del Teatro Futurista Sintetico Sensorio Fulminante, che debuttò al Teatro della Lizza di Siena. Nel ’25 fu presente alla 3a Biennale Romana al Palazzo delle Esposizioni; nel ’27 alla 1a Mostra d’Arte Futurista di Palermo, promossa dal Gruppo Futurista Siciliano; nel ’28 alla Grande Mostra Futurista di Imola; nel ’29 alla Mostra di 23 Artisti Futuristi alla Galleria Pesaro di Milano. In quell’anno firmò assieme a Marinetti Balla Prampolini Dottori Depero Benedetta Tato Somenzi e Fillia il Manifesto dell’aeropittura futurista; nel ‘30 fu invitato alla Mostra dei Pittori futuristi alla Galleria 23 di Parigi. Partecipò alle Biennali di Venezia del ’28, nella Mostra “Futurismo”, con un’opera; ’32, nella “Mostra dell’Aeropittura e della Pittura dei Futuristi Italiani”, con due opere; ’34, nella “Mostra degli Aeropittori Futuristi Italiani”, con un’opera; ’42, nella “Mostra del Futurismo Italiano”, con otto opere; ’60, nella “Mostra storica del Futurismo”, con due opere; e alla 1a Quadriennale romana del ’31, con tre opere, Lirismo strameccanico di officina, Paesaggio della Sila grande, Introspezione polidimensionale di arrotino ( le due ultime pubblicate, senza l’indicazione, sul vol. Crispolti - Sicoli. Nello stesso anno organizzò, assieme a Thayat, la Mostra Futurista di Firenze, città in cui presentò anche una mostra alla Galleria Botti. Negli anni 1930, ’31, ’34 fu presente alle Mostre Sindacali fiorentine. Nel 1932 ruppe con Marinetti e fondò a Firenze un movimento, i Gruppi Futuristi di Iniziative. Il movimento, preannunciato da un numero unico, Larno, sic, si interessò di architettura, arti applicate, teatro, cinema e registrò l’adesione di numerosi pittori scultori architetti. Nel ’33 pubbli- cò il relativo Manifesto e il numero unico Supremazia Futurista; alla Mostra futurista di aeropittura ed arte sacra , Galleria d’arte Bellini, Palazzo Ferroni, Firenze, ebbe una sala personale. Nel ’34 pubblicò un dramma futurista, Panorami allo Zenith e partecipò alla Mostra del Sindacato Fiorentino interprovinciale fascista di Belle Arti. Durante la 2a Guerra Mondiale militò nella Repubblica sociale; caduto il Fascismo venne arrestato e si salvò dalla fucilazione fingendosi morto. Processato a Bergamo fu condannato a cinque anni per collaborazionismo. Il ’48 fu presente alla V Quadriennale romana e l’anno successivo si trasferì a Roma, dove continuò la sua attività: mostra alla Galleria della Giraffa. Negli anni ’50 proseguì una sua ricerca sull’astrazione geometrica, ottenendo una personale alla Art Gallery della Yale University, USA, e una partecipazione alla mostra storica Futurismo e pittura metafisica della Kunsthaus di Zurigo. Alla VI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, 1951 / ’52, presentò l’opera Vele ad Amalfi. Nel ’53 prese parte alla Mostra dell’arte nella vita del Mezzogiorno d’Italia al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nella stessa sede espose: nel ‘55 alla Mostra internazionale di Arte contemporanea; nel ’57 al Premio di pittura Enrico Toti - Federazione romana della associazione nazionale combattenti e reduci; nel ’58 alla Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio. Il ’59 vide la sua presenza in varie manifestazioni: Il Futurismo,Ente Premi, Palazzo Barberini, Roma; Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio, Vedute di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma; 8a Quadriennale d’arte, Roma; “Futuristen”, Stadtische Galerie, Monaco; Il Futurismo, Kunstmuseum, Winthertur; Mostra Antologica, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Nel ’61 fu presente ancora alla Quadriennale; e negli anni successivi tenne molte personali in varie città italiane e straniere, Milano Roma Chicago Ginevra Reggio Calabria Padova Cosenza; come anche partecipò a varie mostre storiche sul Futurismo in tutta Europa. A causa delle cattive condizioni di salute nel ’72 ritornò a Firenze, ove ebbe problemi alla vista. |